Cari amici del blog, le ferie stanno per finire ma ecco che i migliori film dell’anno escono proprio mentre state per rientrare a lavoro, così la nausea sarà meno duratura. Oggi vi segnalo questo film magistrale del maestro Sistola, girato in toscano stretto, vicino Baratti. Merita davvero. Ci sono degli spoiler ma tanto la bellezza di questo film è il montaggio analogico. Poi mi saprete dire.
ROMBO
“First moccolo”
Genere: azione
Durata: 90’
Colore: parago
Audio: a tratti gorgoglia
Co-Produzione: Livorno/Orbetello
Regia: Sandrino Sistola.
Sinossi (il riassunto, per gli ignoranti).
Baratti. Giovanni Ritella detto “Rombo”, sia per il peschereccio con la Giannelli power e il 16 pari 12 travasi, sia per la sua predilezione per l’omonimo pesce, soprattutto impanato, è un pescatore di Baratti che dopo una battuta di pesca in solitaria, durata diversi giorni, nel golfo di Talamone, torna a casa a trovare il suo amico Bruno Taddei… (ora ci vuole un punto, troppe subordinate, sennò vo’ troppo lungo col periodo).
Dicevo, torna a Baratti a trovare il Taddei, ma la mamma gli riferisce che purtroppo l’amico è morto incastrato nella rete. Infatti è stato trovato folgorato con le dita nella presa di corrente adduevventi e l’altra nelle mutande a 5 stelle. Rombo si rende conto di essere l’ultimo del suo gruppo di vecchi pescatori, e quindi per tirarsi su di morale decide di andare al Bar del porto per farsi un gotto di “Vilpo” una bevanda che fanno solo lì (se diovòle) a base di vino e polpo frullato.
Purtroppo l’arrogante e violento capo dei vigili urbani, Sonni Bombi, lo scambia per uno che da piccolo gli ha fatto mangiare le cozze senza sbuccialle e quindi prima l’accompagna gentilmente (ma con l’inganno) sulle secche con tutto il peschereccio, poi quando Rombo sgomma impunemente e pénna di fronte alle fìe col peschereccio, come c’avesse sotto il culo un vespino, lo fa arrestare.
Dai vigili, Rombo si rifiuta di dare le proprie generalità, sembra deficente, addirittura lo pigliano pe’ i’ culo facendogli ingollare 12 mentos con la coca cola e questo gli fa ricordare i tempi delle medie quando il Tapinassi lo costringeva a fare il bagno a Rosignano Solvay con la Nivea sulle spalle. Rombo perde la pazienza, e dopo che gli hanno fatto assaggiare le caramelle all’aglio, cazzotta tutti, ruba una Graziella e pedalando scappa nel parco di Rimigliano.
Comincia la caccia all’uomo. La municipale, coadiuvata dai vigilini strappati al traffico di Cecina Mare, lo accerchiano coi risciò. Rombo si mimetizza da platano e senza farsi notare, mette al volo, le ganasce a tutti, provocando oltre che gli applausi degli automobilisti, la morte di un vigilino. Il morto è proprio l’amichetto del capo dei vigili Sonni, che s’incazza come una col tacco 14 sui sampietrini.
Quindi chiama l’ex datore di lavoro di Rombo, tale Samuele Trumoni detto “il colonnello”, per via di quelle divise da ufficiale con cui vestiva i manichini a casa sua, per poi fotografalli a novanta. Il Trumoni arriva tutto impettito e subito dice a tutti che quello che loro chiamano “inferno” Rombo lo chiama “casa”. “E allora?” Gli risponde il Bombi, “anche io quello che chiamo “contabilità creativa”, la finanza lo chiama “evasione fiscale” ma mica lo vengo a dire a lei!”
Nessuno capisce un cazzo. Gli intimano invece di tirare fuori il suo 730 coi contributi versati di Rombo. Trumoni dice che li verserà non appena l’ INPS gli manderà l’avviso e quindi sticazzi. Rombo intanto per non essere catturato, si è buttato senza paracadute da una scogliera a picco sul mare. Ma prima di sfracellarsi al suolo, sbatte sui rami degli alberi sottostanti e si rovina solo un po’ il ciuffo.
Per fortuna ha il coltellino svizzero che oltre allo stuzzicadenti estraibile ha il pettinino a denti fini. Bello pettinato ora però ha freddo, quindi si veste con un pezzo di carta a vetro del 40 e va a dormire in una grotta con i topi.
La mattina, grazie alla nebbia riesce a rubare un Gilera aletta oro del 1989 e torna in città per bere il suo Vilpo. Prima però passa a fà benzina e visto che lì costa quasi 1,800 al litro, quando appena fuori Venturina sta a 1,400, va su tutte le furie e incendia tutto. Finalmente arriva al bar. Sta per ordinare quando il capo dei vigili Sonni lo sorprende con una mossa di judo imparata alle medie, ma nel fargliela si auto evira.
Rombo viene circondato dai vigilini venuti direttamente da Cascina. Gli dicono che il suo pescereccio è tato sequestrato per l’IVA del ’92 non versata e che il pesce che ha in stiva non è a norma CEE e se lo può mettere al culo. Preso dallo sconforto, Rombo sta per uccidere Sonni, ancora annodato a terra, ma il colonnello Trumone lo ferma appena in tempo per fargli fare il monologo finale sui pescherecci della concorrenza che pigliano il tonno As Dio Merd, l’unico tonno insuperabile ma che va in culo a voi e chi siete.
Ende.