Esiste la meritocrazia sui social? Facebook, è diventato un punto di riferimento, è assodato. Per tante persone vale più un complimento/offesa sui social che dal vivo. La vita virtuale che comprende fotografie, aforismi, stati d’animo e filmati, è diventata sacra sul sacro social d Zuckemberg.
Anche io, lo ammetto, uso spesso Facebook. Che sia per lavoro, per divertirmi, per curiosare e per “mi piacciare” cerco di limitarmi e mi sono imposto un tetto massimo di tempo oltre il quale il sano cazzeggio, diventa malattia e quindi stop.
La home page del social recita “E’ gratis e tutti possono iscriversi”. Chissà cosa succederebbe se il buon Mark Zuckemberg una mattina si svegliasse col culo girato e mettesse una tassa di 10 euro al mese per usarlo. Ci sarebbe una rivoluzione, suicidi di massa e milioni di persone pagherebbero senza fiatare per continuare a essere “vivi” online.
Ma perché ragiono su Facebook stamattina? Perché ho incontrato un’altra “matta” in rete e mi andava di condividere il fatto per capire se sono io quello “strano”.
Antefatto: un mese fa, mando ad un po’ di gente “selezionata” (non mando mai a tutti indistintamente qualsiasi invito) la richiesta di mettere “mi piace” a una pagina di recensioni teatrali e una pagina di un gioco da tavolo che sto creando. Tra questi “selezionati” c’è una ragazza che fa l’attrice che conobbi mesi fa (sempre online) per un provino di un mio corto.
Già a suo tempo mi rispose: “ho messo il mi piace, ricambi?” E mi mette il link della sua pagina personale. Non le risposi anche perché cosa avrei potuto dire? Non sono solito mettere “mi piace” in ogni dove, per il semplice motivo che poi la bacheca mi si riempie di informazioni che non mi interessano o, in questo caso, avendola già tra le amicizie, mi sembrava proprio un doppione inutile. Quindi soprassiedo.
Ieri notte alle 2 circa, ecco un altro messaggio: “Ho messo il mi piace anche all’altra pagina, ma scommetto che anche questa volta non ricambierai, vero?” E aggiunge il sorrisino ammiccante, che vorrebbe essere un segnale distensivo ma invece non lo è manco per sbaglio.
Per non passare proprio da menefreghista, le ho risposto gentilmente che non metto “mi piace” a pagine di colleghi, a maggior ragione se non li conosco e che ho già tra gli amici. Poi per ironizzare e buttarla sul simpatico aggiungo: “ma che mi sei diventata famosa e non me ne sono accorto?” Che poteva anche essere un complimento diciamo. Non l’avessi mai detto…
Poteva finire il tutto con un “ok dai fa niente”, ma invece parte una sequela di risposte acidelle, presuntuose e con tanto di “ho 24 mila mi piace, più di tante altre attrici famose sai?! Se non mi conosci non importa, pure tu mi hai mandato due pagine da mettere mi piace e non mi conosci, quindi di cosa ti meravigli?”
Insomma pretendeva il “mi piace” a tutti i costi. Inutile spiegarle che non mi andava, niente, una rosicata galattica che è andata avanti un bel po’ e pure stanotte mi ha detto che l’ho offesa che non ho rispetto per gli altri ecc ecc ecc.
Il mi piace non si deve negare a nessuno in questo paese, figuriamoci! E’ diventato uno scambio: io ti mipiaccio se tu mi mipiacci, sennò non va mica bene! Non è che si può scegliere liberamente quale pagina seguire, è un do ut des clamoroso in cui tutti sono bravi e tutti hanno migliaia di “fans” che si picciano a vienda creando un vortice mipiaccioso infinito. Mi chiedo: ma arriverà un momento in cui tutti conoscono tutti e tutti si sono messi il mi piace alla pagina? Quando arriverà questo momento si aprirà un buco nero sopra la nostra testa a forma di pollicione blu e ci risucchierà? Ora ci scrivo un soggetto…
Questa ragazza non è “famosa”, ha solamente fatto particine infime in qualche film e corti, come faccia ad avere 24 mila mi piace sulla sua pagina è un mistero. Non credo abbia pagato Fb per averli. Purtroppo penso che questa povera alienata stia tutto il giorno a chiederli online, perché sennò non si spiega. Ho scorso la sua bacheca e non ho letto “frasi ad effetto tipo guru”, non ha risolto il problema della fame nel mondo, della forfora, delle doppie punte e delle scarpe da donna comode, quindi non capisco tutto questo successo.
O sono proprio rincoglionito, o questa ragazza ha qualcosa che non va. Non per i 24 mila mi piace, per quello, buon per lei, avrà una platea ampia virtuale che la starà a sentire spero, quando avrà qualcosa da dire, ma perché da come ha reagito per un “mi piace negato”, credo non possa vivere serena. Una compulsiva che passa più tempo ad ingrassare la sua pagina pubblica che a pensare a lavorare sul serio magari.
Detto questo, l’ho bloccata, perché si andava sul pesante, tra parentesi ho visto che ha lavorato pure col tipo di cui non posso fare il nome perché mi ha querelato per l’articolo sul suo film recensito dalla mia amica, e adesso capisco anche molte cose. Tra matti hanno fatto scopa.
Via adesso vado a vedere se è il caso di “mipiacciare” qualcosa ok? Poi vi aggiorno.
Mipiacciatevi!