Stallone Vs De Niro…

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Che dire, tanto di cappello ai due protagonisti, agli sceneggiatori e a chi ha avuto questa bella pensata. Un film senza tante pretese, nato secondo me quasi per scherzo. Mi immagino il produttore e gli sceneggiatori al tavolo di un bar dire: “ci vorrebbe un’idea stramba che faccia andare la gente al cinema chiedendosi <<chissà come faranno a girarlo>>. E in effetti ci sono andato con questa domanda in testa, accompagnata anche a “chissà se ci avranno messo riferimenti a “Rocky” o a “Toro scatenato”. E i riferimenti ci sono, a voi trovarli. Quelli di Rocky sono molto facili, quelli di Toro scatenato un po’ meno.

Stallone purtroppo risente delle plastiche facciali, e alle volte, specie in qualche rallenty, il labbro inferiore va a dare un bacino fin sotto il mento, ma per il resto è sempre lui: o ti piace o non ti piace. Per quanto mi riguarda, ci sono cresciuto e quindi come fa a non piacermi? Sia nei film d’azione, sia nelle commedie l’ho sempre trovato gradevole, sostenuto anche da un gran doppiatore che era Amendola e sostituito da Corvo che amministra molto bene anche se in certi momenti il vocione cavernoso ha meno sfumature. A Sly riconosco però un gran talento anche nella scrittura, e nella regia. I film d’azione sono il suo pane ma nelle commedie e quando si prende in giro (aspetto a gloria l’uscita del terzo capitolo dei “Mercenari”) è godibilissimo.

Su De Niro, cosa dire: purtroppo a fine carriera (per modo di dire) sta facendo un po’ il prezzemolino, recitando in qualche film di troppo, ma con quella faccia cosa gli vuoi dire? A 70 e rotti anni fa un film del genere, dove si allena, fa flessioni, salta la corda e si mena quasi per davvero, ti puoi solo togliere il cappello e dirgli grazie. Mettici poi una carica di ironia e di energia che ti investe, non puoi che ribadire che è uno dei 10 attori più bravi della storia del cinema mondiale.

“Il grande match” è un film divertente, pieno di battute azzeccate, quasi mai retoriche, con poche scene “mielose”, c’è pure la stagionata Kim Basinger che ci riporta agli anni ’80 molto volentieri, e uno strepitoso Alan Arkin, purtroppo non reso al meglio dal doppiaggio italiano, troppo sopra le righe anche con Kevin Hart (Nanni Baldini) che alla lunga, seppur divertente, un po’ stucca.

Vedere questi due vecchietti fare i “Rocky” allenarsi, prendersi in giro, prendersi a cazzotti e nel frattempo rendere credibile anche due storie familiari dei loro personaggi, fa piacere. Sono uscito divertito.

Non vi alzate sui titoli di coda che ci sono due chicche una più bella dell’altra. Purtroppo i fessi al cinema che si alzano immediatamente come se avessero un petardo nelle chiappe, fanno sempre innervosire, ma non ci toglieremo mai questa piaga del cinema.

Voto 7,5

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